MARIE LOUIS PIERNOT; IL FUORIUSCITO

La storia di questa settimana parla di coincidenze mancate e di occasioni sfuggite, di giovani archettai talentuosi in cerca del Gral e di Maestri troppo occupati a lavorare, per vivere. Questa è la storia di Marie Louis Piernot il "fuoriuscito".

Arco da violino Marie Louis Piernot 1905 - 10

Naturalmente non mi sono trasformato in un giallista, ma è veramente particolare il modo in cui gli eventi concatenandosi aprano delle porte e ne chiudano altre. Come nel caso di Louis che scelse l'unica via trasversale a quella imperante del secondo Ottocento; anche se arrivò qualche anno in ritardo.

Contrariamente alla gran parte degli archettai non nasce ne in una famiglia artigiana, ne a Mirecourt. Louis vede la luce il 21 Luglio del 1880 a Neufchateau, meno di 40 km da Mirecourt, figlio di Nicolas Emile Piernot fattore rurale e Félicité Mulot.

Nel 1892 a soli dodici anni inizia l'apprendistato presso il laboratorio fabbrica di Charles Nicolas Bazin, dove già lavora il fratello maggiore Charles Emile.

Il lavoro nei grandi laboratori è ripetitivo e seriale, e Lui avverte il bisogno di trovare una dimensione diversa da quella che sarà del fratello maggiore e di molti altri onesti artigiani di fine Ottocento primi Novecento.

Mentre Lui nel 1900 si sposta a Parigi infatti, Charles Emile rimane a fare l'operaio per Bazin almeno fino al 1906, per poi trasferirsi addirittura ad un piano inferiore; da Marc Laberte dove morirà il 17 Agosto del 1931, ucciso dalla dura pialla e probabilmente dal vino, poco più che cinquantenne.

Parigi agli inizi del Novecento offriva una vasto campionario di archettai famosi e alla moda con cui perfezionarsi: il vecchio Lamy père , il già famoso Eugene Sartory, il giovane Victor Fetique, solo per citarne alcuni dei principali. La scelta di Louis non si direziona verso nessuno di loro, ma verso l'unico artigiano proveniete dalla vecchia scuola: Arthur Vigneron père.

Questo artigiano in quegl'anni rappresentava l'unico discendente della scuola antica, la "Peccatte", ormai quasi definitivamente spazzata via dalla rivoluzione Voiriniana della fine degli anni '50 dell'Ottocento. Come ricorderete inizia l'apprendistato con il patrigno Claude Nicolas Husson e successivamente lavora per quasi un decennio per l'unico contemporaneo di Voirin che si ribellò al cambiamento; Jean Joseph Martin.

La scelta di Louis sarebbe stata perfetta, se solo fosse avvenuta alcuni anni prima. Alla fine dell'Ottocento infatti André Vigneron, figlio di Arthur prende in mano le redini del laboratorio paterno, e pur mantenendo un certa indipendenza stilistica, meccanicamente sposa la nuova scuola.

In oltre la possibilità di non veder sfumare completamente la vecchia scuola viene meno a causa della prematura morte di Arthur Vigneron nel 1905.

Dopo la morte del Maestro, nel 1906 inizia a lavorare per Léon Bernardel, anche se continuerà a costruire archi per André Vigneron fino al giorno della morte di quest'ultimo, nel Gennaio del '24.

Successivamente apre la sua attività in rue de la Liberté a Parigi, per poi spostarsi negli anni Trenta a Parmain.

Alla fine della Seconda Guerra Mondiale fa ritorno a Parigi e si installa in Avenue Ledru-Rollin dove morirà il 30 Luglio del 1959.

Gli archi

Dotato di un ottima manualità il lavoro di Piernot si suddivide principalmente in tre parti. Anche se non si hanno testimonianze del periodo in cui lavorava da Bazin è più che lecito credere che nei primi anni abbia seguito le orme stilistiche del Maestro.

All'arrivo a Parigi subisce inizialmente l'influenza della scuola di Vigneron père, ben presto però si avvicina alle linee più moderne del figlio André.

Le testine divengono più spigolose e si proiettano in avanti, con la linea della cresta che scivola indietro e lo smusso che ruota e diviene più rotondo.

Anche per i nasetti l'evoluzione è la medesima. Molto allungati, quindi di geometria rettangolare, i nasetti di Piernot del primo periodo sono caratterizzati da una gola ispirata a Arthur Vigneron, con le due circonferenze molto piccole a disegnare un profilo spigoloso. Successivamente diventano più rotondeggianti e fini.

Altre caratteristiche dei nasetti di questo autore sono l'anello arrotondato frontalmente e l'arrivo della paletta superiore molto scivolato.

L'ultimo periodo del lavoro di questo artigiano non è caratterizzato da un nuovo cambio di stilistica, quanto piuttosto da un progressivo decadimento della qualità.

Marie Louis Piernot a lavorato per :

Léon e René Bernardel, Emile Boulangeot, Chanot et Chardon, Collin-Mézin, Pierre Hel, Emile Marchend, Roger et Max Millant, Marcel Vatelot, Arthur e Andrè Vigneron

Approfondimenti :

CHARLES NICOLAS BAZIN; IL FONDATORE  

CHARLES LOUIS E CHARLES ALFRED; GLI ULTIMI BAZIN 

MARC LABERTE O PRESSAPPOCO  

JOSEPH ALFRED LAMY Père; L'ANELLO  

EUGENE NICOLAS SARTORY; BAFFI DA BELGA A NASCONDERE UN SORRISO FRANCESE 

VICTOR FRANCOIS FETIQUE; IL CAGIONEVOLE  

JOSEPH ARTHUR VIGNERON Père; L'INCROCIO  

GLI HUSSON!  

FRANCOIS NICOLAS VOIRIN; L'EQUILIBRIO PERFETTO 

JEAN JOSEPH MARTIN; L'ULTIMO GRANDE  

ANDRE' VIGNERON Fils; L'AUTO-DISEREDATO

A presto

Paolo