POIRSON E COLAS; IL GIUSTO E IL PROSPERO

... e come tutte le grandi storie, anche quella del glorioso "Atelier Vuillaume", è arrivata alla fine. Dopo più di cinquanta anni di attività e aver di fatto creato la grande scuola d'archi Francese, Jean Baptiste Vuillaume si spegne il 19 Marzo del 1875, portando con se la grandezza di un era che mai più sarà sfiorata!  

Arco da violino Dominique "Justin" Poirson 1890 c.ca

Oltre a terminare, la storia del laboratorio più importante di tutti i tempi, non lo fa neanche benissimo. Dominique "Justin" Poirson, e Francois "Prosper" Colas, anche se buoni artigiani, non erano neanche l'ombra dei grandissimi maestri che avevano lavorato per J.B.V. negli anni d'oro. Li affrontiamo giusto perché sono stati gli ultimi due archettai a lavorare per questa grande firma.

 

Dominique Poirson, detto "Justin": il disperato

Justin Poirson nasce a Mirecourt da Joseph Poirson, vignaiolo, e Marguerite Maire il 3 Agosto 1851.

Nel '65 è già a Parigi per iniziare l'apprendistato con Nicolas Maire, quest'ultimo nonostante lo stesso cognome non ha relazioni di parentela con la madre.

Il ragazzo è sveglio e lavora bene, e grazie anche alla vicinanza tra Maire e Vuillaume, nel 1870 riesce ad entrare a lavorare nel prestigioso Atelier.

Rimane fino alla morte di Vuillaume, nel '75, dopo di che si sposta a lavorare per Gand et Bernardel Frères. In questo periodo abbandona la scuola Maire e si fa attrarre dal nuovo gusto di Francois Nicolas Voirin, che aveva personalmente incontrato in laboratorio da J.B.V..

Nel 1879 apre la sua firma, ma purtroppo, oltre a non possedere un talento eccelso, non doveva essere neanche un fulmine. Al nostro Giusto, come a molti suoi colleghi, piaceva il sollazzo del vino; solo che a lui piaceva un po troppo.

A causa del vizio, dopo il 1890 la qualità del lavoro si abbassa molto e lui inizia a vivere quasi di espedienti, finché non viene trovato assassinato dentro una baracca di Porte de Saint-Ouen, dove viveva in condizioni miserabili, nel 1925.

Lo stile

Dipendeva molto da quello che aveva bevuto la sera prima, o la mattina a colazione. Rimangono di lui alcuni buoni archi del primo periodo in stile Voirin.

 

Francois "Prosper" Colas; il passista

Arco da violino Francois " Prosper" Colas 1895 c.ca

Personaggio anche lui assai singolare, il nostro Prospero non si sa quando sia nato ne quando sia morto esattamente. Si tramanda oralmente che sia nato nel 1842 a Coincourt anche se la madre lo segnò all'anagrafe come Francois nel 1861; diciannove anni dopo.

Inizia a prendere confidenza con il lavoro in uno dei tanti laboratori di Mirecourt e spesso in quegli anni, e non solo, il suo lavoro viene confuso con quello dei suoi coetanei: Francois Bazin, Pierre Cuniot, Cloude Husson.

Nel '71, quasi trentenne, Prosper si trasferisce a Parigi e va a perfezionarsi in laboratorio da Vuillaume. In questo periodo sono molti i suoi archi che si ispirano alla scuola del grande Jean Baptiste.

Come già annunciato nel titolo, Colas è un passista; un lavoratore metodico. Apre quasi subito la sua attività ed inizia a costruire archi per commercianti e liutai, dando lavoro a molti operai.

Agli inizi del novecento, l'ormai quasi sessantenne Colas, è proprietario di un marchio che ha impiegato una vita a costruire, ma che sforna buoni archi, in vari modelli, e che commercia con i più importanti laboratori dell'epoca: P. Beuscher, Caressa et Francais, Coné in Lyon, Curtil in Paris, Delivet in Paris, Deuraine in Lyon, Jacquot in Nancy, Paul Jombar in Paris, H.C. Silvestre in Paris, S. Wolf in Strasbourg.

La fabbrichetta andava bene!

Muore nel 1919 non si sa dove nei dintorni di Parigi, e come dice Raffin: "Insieme ai suoi operai, costruì molti buoni archi."

Dopo la morte il marchio venne rilevato da Feret-Marcotte, commercianti sia di strumenti ad arco, che a fiato. Alcuni archi timbrati "Feret-Marcotte", sono di buona fattura, provenienti da archettai di Mirecourt come Pierre Maline ad esempio.

Lo stile

Difficile da definire a causa dei numerosi artigiani che hanno costruito per lui, Prosper Colas, segue con la sua produzione le mode del momento, inspirandosi più o meno liberamente a F. N. Voirin.

Con questi due ultimi archettai, si chiude come già detto, l'era del dominatore Jean Baptiste Vuillaume. Nelle prossime settimane, faremo un passo indietro per occuparci dei pochi grandi che non hanno mai lavorato per lui.

A presto

Paolo