LE INCRINATURE PERICOLOSE

Come abbiamo visto la scorsa settimana, un cambio crini eseguito non correttamente può creare notevoli problemi di emissione sonora. Ma esistono casi, purtroppo anche molto frequenti, in cui l'incrinatura male eseguita può essere lesiva in modo irreparabile.

Voi mi direte: "ma la foto di apertura dell'articolo che cosa ha a che fare con i crini?"...aprite il post e lo scoprirete!

Il M° Franco Petracchi, John Patitucci, e io.

Questa domenica sono stato invitato da John al concerto del Wayne Shorter Quartet, tenutosi a Roma al Parco della Musica. Il concerto è stato magnifico! Danilo Perez piano,Brian Blade  drums, e John Patitucci bass naturalmente, riescono, sotto la guida di colui che è ormai considerato un asceta della musica Jazz de '900, a trasportare l'ascoltatore all'interno di labirinti sonori in continuo mutamento, ove viene lasciato spazio all'energia trasmissiva degli esecutori, che muovendosi su canovacci prestabiliti sviluppa flussi di coscienza in continua evoluzione, dal sapore Joyceiano.

Sabato sera dunque John mi chiama per fissare l'appuntamento per il giorno successivo, e parlando mi dice che non ha mai avuto la possibilità di conoscere il M° Franco Petracchi. "Forse riesco a presentartelo io", ho risposto.

Come testimonia la foto di apertura, anche grazie al M° Alberto Bocini, che ho disturbato alle undici e trenta di sabato sera per avere il numero del Maestro, ci sono riuscito. Il M° Petracchi è rimasto entusiasta della performance del gruppo, e John gli è talmente piaciuto che ha pensato di invitarlo per una master class a Sermoneta, dove tiene i corsi ormai da anni. E adesso i crini....

Scarpetta in avorio rotta

Partiamo dunque dai danni minori. Quella che vedete nella foto è una delle più classiche rotture della scarpetta dovute all'incrinatura mal eseguita. In questo caso la rottura è stata provocata dal tappo di legno usato per chiudere la mortasa della testa. L'artigiano ha fatto un tappo troppo grande e quando ha tentato di spingerlo dentro con il punzone, l'avorio ha ceduto. Questa non è una rottura irreparabile, anzi questo materiale viene utilizzato perché è più fragile del legno e quindi cede prima, ma comunque è pur sempre una grana evitabile con un buon archettaio.

Un piccolo cenno storico: alcuni di voi avranno sicuramente visto degli archi con la scarpetta in metallo, invece che in avorio. Molti musicisti sono convinti che venisse usata per il bilanciamento o per aumentare la potenza sonora dell'arco. Niente di più sbagliato, anzi il metallo è una sordina. La scarpetta in metallo è stata usata per la prima volta dagli Inglesi, e non aveva fini sonori, ma pratici. In Inghilterra non c'erano molti archettai, quindi era uso per i musicisti cambiarsi i crini da soli. Solo che non è così facile fare dei tappi e le scarpette in avorio si rompevano facilmente; con quelle in acciaio era quasi impossibile. Questo il vero motivo della scarpetta in metallo.

Rottura posteriore della mortasa

Rimaniamo sulla testa, ma passiamo alle rotture più dolorose. La foto qui sopra raffigura un arco con una rottura più grave della precedente ma provocata dalla stessa causa; tappo troppo grande inserito forzatamente nella mortasa, che naturalmente ha ceduto. Anche questa rottura è riparabile se avete al vostro servizio un artigiano come il M° Navea Vera, ma è molto difficile da eseguire, costosa, e invalidante per l'arco.

Appoggi nasetto e testa

Non ci crederete, ed anche io stento, ma ci sono artigiani che come voi ignorano che cosa siano questi due simpatici aggeggi della foto. Sono gli appoggi relativamente per testa e nasetto e sono due strumenti indispensabili per incrinare.

Chiusura della mortasa della testa

Come potete vedere la testina viene sistemata nella V, in questo modo non può muoversi e soprattutto non può rompersi, perché la forza che esercita l'artigiano viene contro bilanciata dall'appoggio. Non ci crederete ma abbiamo visto di tutto a causa del non utilizzo di questo semplice oggetto; perfino le guance schiacciate da uno scriteriato che aveva stretto la testina in una morsa.

Nasetto con paletta danneggiata

Se osservate il vostro arco al tallone, noterete che per tenere pettinati i crini viene messo un piccolo pezzetto di legno sul retro; tra i crini e l'ebano per capirci. Questo pezzo di legno si chiama cuneo, per la sua forma appuntita, e viene fissato con una goccia di colla vinilica. Quando lo si toglie è necessaria molta cura, perché altrimenti possono staccarsi dei pezzi di ebano come nella foto. E la ricostruzione non è affatto semplice, quando possibile.

Chiusura mortasa nasetto

E passiamo all'appoggio del nasetto. Viene usato per inserire il tappo che chiude la mortasa, ed il motivo e lo stesso che per la testa; scaricare correttamente il peso che esercita l'archettaio senza danneggiare l'arco. Se smontate il nasetto del vostro arco vedrete non solo che l'appoggio del nasetto è ottagonale, ma anche che circa a metà c'è una vite d'ottone. Questo appoggio è indispensabile perché è una specie di falsa bacchetta e anche forzando molto non deformerà il nasetto.

Chiusura della mortasa del nasetto criminale

Voi mi direte: "Paolo, non siamo stupidi sappiamo bene che non è possibile poggiarsi direttamente su un piano. E' ottagonale e in più sotto c'è la vite!"

Non ci crederete, ma alcuni mesi fa è arrivato un nostro cliente disperato, perché gli avevano rotto il nasetto incrinando l'arco. Era lontano, e si è recato presso un sedicente liutaio che si permette di mettere le mani sugli archi non avendo la minima idea di quello che fa, e questo simpatico signore ha preteso di scaricare la forza che serve per chiudere la mortasa del nasetto come si vede nella foto, e cioè senza appoggio. Risultato, si è deformato il metallo della coulisse, e allargandosi ha rotto l'ebano.

Questi sono solo alcuni dei danni che è possibile fare con un incrinatura, ma se siete d'accordo aprirei una piccola rubrica con i disastri provocati dagli incompetenti. Potremmo chiamarla "La piccola bottega degli orrori degli improvvisati".

Scherzi a parte, il cambio crini è importante e deve essere eseguito da un artigiano che sa fare bene il proprio lavoro. Non so dirvi chi, è un lavoro talmente delicato che nessun artigiano può consigliarvi da chi andare, ma quando trovate quello giusto tenetevelo stretto!

A presto

Paolo.