LA VELOCITA' DEL SUONO

La selezione del materiale da costruzione, nell'archetteria, come in ogni altra tecnica costruttiva, ha un importanza fondamentale per la buona riuscita del lavoro. Ma come abbiamo già detto, fino alla fine degli anni settanta dello scorso secolo, non esisteva ancora un metodo scientifico in grado di fornire informazioni certe sul materiale usato; ed è in questo periodo che sulla scena fa capolino un simpatico "geniaccio" romagnolo. 

Velocità del legno in metri al secondo

Il simpatico romagnolo  di cui parlo è il Maestro Giovanni Lucchi, ed alla fine degli anni settanta, dopo che da Bologna si era trasferito a Cremona per aprire la scuola di archetteria, il suo chiodo fisso era scoprire per quale motivo alcune bacchette che lui riteneva ottime non suonavano, ed altre, meno considerate, davano invece risultati più che confortanti. Trovandosi  a discutere con un amico ingegnere e liutaio per hobby, il Maestro Lucchi venne a conoscenza di un test usato all'epoca in special modo nell'edilizia. Questo test metteva in relazione due parametri che fino a quel momento erano stati completamente ignorati da chi si era occupato di fisico-acustica degli strumenti; lo spazio e il tempo.

Si racconta che Stradivari usasse un metodo molto particolare per selezionare i legni. Faceva posizionare il tronco di abete su due cavalletti, ad un estremo metteva un suo garzone con un martello, ed all'altro si posizionava lui. Il garzone percuoteva il tronco con il martello, e lui dall'altra parte ascoltava il timbro e sopratutto il tempo che il suono impiegava ad arrivargli. Il grande Maestro non faceva altro che misurare empiricamente, cioè basandosi sulle sue sensazioni personali, la capacità dei materiali di trasmettere il suono; e a giudicare dai risultati ci riusciva piuttosto bene!

Fu proprio dalla convinzione che questo metodo andasse nella direzione giusta, che il Maestro Lucchi capì che gli serviva solamente un mezzo che gli consentisse di trasformare un intuizione in un parametro scientifico e affidabile. Il mezzo che gli serviva, glielo suggerì l'amico ingegnere; erano gli ultrasuoni! Usati già in molteplici campi della costruzione, edilizia, aeronautica, ecc., gli ultrasuoni consentono di misurare la capacità di vibrare dei materiali, mettendo in relazione i parametri di spazio e tempo. Ogni materiale, acqua, aria, acciaio, ecc., ha una diversa capacità di trasportare il suono, e gli effetti li si possono ascoltare anche ad orecchio e nella vita di tutti i giorni. Prendiamo ad esempio i tre materiali citati. Se vi è capitato di percuotere una tubatura di acciaio piena d'acqua, avrete sentito che il suono che produce è più o meno, wan, wan,wan. Questo strano effetto è dovuto al fatto che i tre materiali hanno velocità di propagazione sonora molto differente, e quindi il suono vi arriverà con tempi diversi da acqua, acciaio, e aria, dando luogo a questo fenomeno.

Per conoscere la velocità del suono di un materiale è sufficiente posizionare due sonde ad ultrasuoni alle estremità del campione preso in esame. La prima lancia un impulso, che viene ricevuto dalla seconda. L'impulso impiega naturalmente un tempo per attraversare il campione, e mettendo in relazione questo parametro con la lunghezza che l'impulso ha dovuto percorrere si ottiene appunto la velocità di propagazione del suono.

Misuratore ad ultrasuoni

Il parametro della velocità del suono, che naturalmente è espressa in metri al secondo (m/s), è da più di trentacinque anni ritenuto assoluto ed irrinunciabile da qualsiasi archettaio. In tutto il mondo ormai si compra e si vende legno di pernambuco tenendo conto esclusivamente di quello che nell'ambiente è comunemente chiamato il "Lucchi's number". Il motivo di tanta importanza è che più le fibre trasmettono velocemente il suono, più sono tese. E più sono tese più il legno ha una "frequenza di risonanza alta".

Il motivo per cui è importante che la frequenza di risonanza sia elevata però, ve lo spiego la prossima settimana.

A presto

Paolo.