LA PECCATTE VECCHIA E NUOVA

"Oggi mio caro avrai la fortuna di provare una sensazione veramente rara. Non solo l'ultimo arco da violino in oro del mio collega è veramente molto bello, ma, essendo stato finito un ora fa, sarai anche il primo a suonarlo, e lo sentirai cambiare attimo per attimo". Risposta : "Ma dai smettila di fare il venditore, non ci credo. Io non ho mai sentito maturare il suono degli archi".

Arco da violoncello D.T. Navea Vera - Ottobre 2013

Per far capire che meritavo almeno il beneficio del dubbio è stato sufficiente domandare quanti archi completamente nuovi avesse suonato prima di quel momento. Ovviamente nessuno e quindi pur guardandomi poco convinto ha dovuto appunto concedermi il dubbio.

La scena è stata abbastanza divertente devo dire. Appena poggiato l'arco sulle corde il mio cliente non riusciva neanche a capire che cosa fosse quell'oggetto così tanto ribelle che teneva nella mano destra.

Come preventivato con lo scorrere dei minuti l'arco ha iniziato a reagire e a far intravedere un po delle potenzialità, e io ho lasciato il mio cliente ancora con la bocca aperta e con un assegno in tasca.

Se per gli archi in oro lo sviluppo è relativamente rapido, ce ne sono alcuni in argento che hanno bisogno di essere torturati un pochino di più per arrivare alla piena funzionalità.

Qualche mese fa avevo in vendita un arco del mio collega costruito con una bacchetta veramente eccezionale. Il cliente che se lo aggiudicò, lo prese per l'enorme potenza sonora di quest'oggetto, ma circa una settimana dopo l'acquisto mi richiamò dicendomi che l'arco era si bello, ma che per lui era anche un pochino troppo rigido.

Naturalmente avendolo progettato sapevo bene quale fosse la scomodità che il mio cliente avvertiva, come ero altrettanto a conoscenza degli sviluppi potenziali dell'oggetto in questione.

Ho rassicurato il cliente dicendogli che avrei sostituito l'arco fino al raggiungimento di una sua piena soddisfazione, ma dal momento che non ne avevamo nessuno pronto l'ho pregato di voler comunque continuare ad usarlo, in modo da farlo crescere e maturare.

Ovviamente si è sentito rassicurato, ma altrettanto naturalmente non mi ha creduto; anche se mi permetto di far notare che da "credere" c'è ben poco. Un arco in primis è una macchina progettata per compiere determinate azioni. Siamo noi progettisti che decidiamo cosa far fare e come alla macchina, e quindi ne conosciamo e calcoliamo anche gli sviluppi nel tempo.

Fare buoni archi non è una questione di "culo", ma di ottima conoscenza della fisica/meccanica, e di un eccellente manualità, il tutto tenuto insieme da quarantacinque anni di esperienza: dieci miei e trentacinque del mio collega. Non sarà certo un caso se tutti gli archi da noi prodotti si attestano in un livello qualitativo costante. 

Qualche tempo dopo ricevo la telefonata di un ragazzo che stava cercando un arco da violino, e dal momento che non ne avevo e che l'altro mio cliente voleva sostituire il suo, ho deciso di farli incontrare.

Ve la faccio breve, il ragazzo prova l'arco per circa un mese suonandolo molto, e intendo circa dieci ore al giorno, e dal momento che è fisicamente "presente", l'allenamento risulta particolarmente intenso, dopo di che lo riconsegna al legittimo proprietario.

Lo stesso giorno il proprietario mi chiama e con un espressione quanto mai incredula mi dice : "A Pa', ma 'o sai che s'è ammorbidito 'na cifra; mo si che je l'ammolla!".

Certo che lo so che "Je l'ammolla", tanto per citare il mio cliente altoatesino, come scrivevo, l'ho progettato io! L'arco, come avevo previsto si era ammorbidito e assestato e stava iniziando a dare il meglio di se, al punto tale che il mio cliente se lo è tenuto.

Arco da violoncello Dominique Peccatte "col de cygne"

I nostri archi hanno anche un altro piccolo problema di interpretazione. Prendendo ispirazione per i modelli di curve dalla scuola del primo '800 Francese, va da se che o avete tra le meni un oggetto simile a quello della foto oppure avrete bisogno di un po di tempo per "imparare" ad usarle.

Purtroppo gli oggetti come questo hanno dei costi impossibili per la grande maggioranza dei musicisti e quindi quando uno strumentista prova un arco dei nostri può incontrare qualche difficoltà di interfaccia. Naturalmente dopo un paio di giorni le cose iniziano a migliorare e le difficoltà lentamente svaniscono, ma comunque gli strumentisti non ci credono fino a che non lo hanno esperito personalmente.

Anche in questo caso, avendoli costruiti ne conosciamo il funzionamento, ma quando faccio notare che ci sono delle cose da capire, gli strumentisti ti guardano come a dire "Mi stai dicendo che non so suonare?".

Un po come dire che un pilota di Formula1 quando cambia macchina, deve fare molti test perché non sa guidare!

A presto

Paolo