AUGUST ALBIN NURNBERGER - SUSS; IL NIPOTE

E' la cosa che più mi diverte del mio lavoro; passare intere giornate con la testa immersa nei libri alla ricerca di un indizio illuminante funzionale a raccontare una storia. Questa volta anche se l'oggetto non è di enorme valore l'identificazione era, per vari motivi non semplice, ma fortunatamente la lampadina si è accesa!

Cercare di dare un nome agli archi non è mai un lavoro semplice, in particolar modo parlando delle produzioni Tedesche, anche avendo a disposizione l'oggetto integro. Se, come in questo caso, il materiale analizzabile è circa un terzo le cose si complicano non poco.

Come potete ben vedere infatti il nasetto in tartaruga ed argento è moderno, ed in più, la coda ha subito un lavoro di ricostruzione presso che totale. Oltre ad essere solo un terzo è in oltre quello sbagliato, perché alcune indicazioni arrivano da bacchetta e testa, ma solitamente quelle più importanti sono sul nasetto e sulla mortasa della coda appunto.

Non avendo molto altro, la prima cosa che salta all'occhio è la targhetta riportante il nome di "Leopold Auer". Questo indizio, seppur importante, può essere per alcuni aspetti fuorviante, proprio perché fa pensare immediatamente alla corte di San Pietroburgo e di conseguenza a Nikolai Kittel.

La connessione non è però esatta, perché Auer arrivò a San Pietroburgo per prendere il posto che fu di Wieniawski all'età di 23 anni nel 1868, anno di decesso di Kittel, e anche se il figlio, Nikolai Jr., prese il posto del padre, l'attività venne comunque chiusa nel 1873 e al suo posto installato un hotel.

Pur essendosi spenta l'attività i contatti commerciali che Kittel aveva costruito in carriera rimasero e i suoi successori continuarono a rifornirsi di archi in Germania.

Difficile dire se quest'arco arrivò mai nelle Russie perché anche se la targhetta riporta il nome di Auer la qualità con cui è eseguita l'incisione rende difficile credere che sia stato costruito per il grande didatta. E' più plausibile invece che qualcuno abbia voluto sfruttare il ritorno pubblicitario per commercializzare meglio il prodotto.

Già il nome inciso ci da comunque un indicazione temporale ben precisa, in quanto è impossibile che sia stato costruito prima degli anni '70/'80 dell'Ottocento; a confermare la datazione anche il modello di curva, ben eseguita ma di stampo moderno.

In oltre è molto probabile che il nome di Auer fosse particolarmente noto ai commercianti che operavano nella città di Dresda, dal momento che i migliori contatti di Kittel furono prima Bausch e poi Carl Heinrich Knopf. A confermare questa ipotesi da me formulata è arrivata successivamente anche la conferma del luogo di ritrovamento di questo oggetto; Dresda appunto.

Il primo grande laboratorio in cui vai a mettere il naso trattandosi di Dresda è quello di Richard Weichold, anche se la stilistica di questo arco non ha molto in comune con quelle degli archi commercializzati da Lui e costruiti principalmente dalle famiglie KnopfNurenberger. Ed in oltre solitamente i suoi venivano timbrati mentre questo non lo è.

Il laboratorio di Richard Weichold però cambiò proprietario più di una volta nel corso della sua lunga vita; ricorderete che fu fondato dal padre di Richard, Friedrich Weichold nel 1814. L'ultimo proprietario del laboratorio, fatto chiudere frettolosamente dai bombardamenti alleati del 1945, fu August Paulus, commerciante di strumenti di Markneukirchen.

Paulus, che aveva rilevato l'attività nel 1893, nei primi anni del '900 iniziò a comprare archi non timbrati da vari laboratori di Markneukirchen, il difficile è stato stabilire quale.

La testina allontana sia dai Nurenberger che dai Knopf e sembra avvicinarsi al lavoro di un artigiano meno noto che ha però avuto rapporti commerciali con i massimi laboratori Tedeschi della sua epoca; Johann Christian Suss.

A supportare la sua candidatura di probabile autore c'è anche la scelta del materiale, marrone molto chiaro tendente al giallo, e soprattutto un particolare modo di gestire la sezione della bacchetta. Dopo aver finito l'ottagono, invece di arrotondarlo completamente, smussava gli angoli, fino ad arrivare ad una sezione praticamente rotonda negli ultimi centimetri.

Fin qui tutto sembra andare bene se non fosse che Lui timbrava i suoi archi e soprattutto morì nel 1900; alcuni anni prima della costruzione di questo arco.

L'arcano si spiega con un suo fedelissimo allievo, suo nipote August Albin Nurenberger, conosciuto appunto come Suss.

August, figlio di Adolf Christian Nurenberger e della figlia di Suss, Auguste Caroline, dopo aver iniziato l'apprendistato con il padre, nel 1895 inizia a lavorare per il nonno, e con lui rimarrà fino alla morte.

Ovviamente il lavoro di Suss influenza la produzione del nipote, che dai primi anni del '900, fino al 1912, anno in cui si trasferirà negli Stai Uniti, ricalcherà quasi fedelmente sia le stilistiche che le tecniche di lavorazione del nonno.

In questo poco più che decennio prima di emigrare, entra in contatto, grazie anche alle conoscenze del nonno, con vari laboratori e commercianti, come per esempio Wilhelm Hermann Hamming di Lipsia per cui lavorò fino al 1912, o August Paulus appunto, non timbrando mai gli archi costruiti in questi anni.

Bacchetta arco da violino August Albin Nurenberger detto Suss

Targhetta "Leopold Auer"

Approfondimenti :

NIKOLAI FERDINANDOVICH KITTEL; LO ZAR DI TUTTI GLI ARCHETTI  

NIKOLAI FERDINANDOVICH KITTEL; LO ZAR DI TUTTI GLI ARCHETTI (parte II)  

LUDWIG AUGUST CHRISTIAN BAUSCH; IL TOURTE TEDESCO  

KITTEL, KNOPF, E FANTOMAS!  

AUGUST RICHARD WEICOLD; THE BOWS DILER  

A presto

Paolo