NICOLAS MALINE: L'ARCHETTAIO-IMPRESARIO

Figli, fratelli, nipoti, nonni; i Maline sono veramente un battaglione, e tutti, o quasi, hanno avuto a che fare con una pialla!

Arco da violoncello Nicolas Maline

Come già vi avevo annunciato, non sono in possesso di foto di archi di questo capostipite dell'archetteria Francese, e purtroppo questa settimana dovrete accontentarvi di immagini sottratte alla rete.

Nicolas Maline, nasce a Mirecourt, città dove trascorrerà gran parte della sua vita, il 28 Febbraio del 1822 da Guillaume Maline e Thérèse Ruffière, all'interno di quella che diventerà il prototipo di azienda/famiglia classico di Mirecourt.

Il nonno Nicolas era un costruttore di organi; il padre Guillaume, con cui è stato confuso per più di un secolo liutaio; i quattro fratelli di Nicolas erano tutti o liutai o archettai; quattro su cinque fratellastri avuti dal padre in secondo matrimonio erano liutai o archettai. La quinta essendo una donna fece eccezione, ma avendo sposato Nicolas Costant Morizot, mise al modo un figlio che diede il via ad un altra interminabile progenie di archettai: Louis Joseph Morizot, detto Morizot Père.

Essendo nato in una famiglia del genere, il nostro Nicolas non aveva molte scelte di fronte, anzi solo due a dire il vero; violini o archi?

Sceglie l'archetteria ed inizia a frequentare il laboratorio paterno già in tenera età, ma intuendone i limiti cerca di frequentare anche laboratori più blasonati, come quello di Pajeot, per il quale lavorerà per un periodo, e dove incontrerà e stringerà amicizia con un altro Grande; Nicolas Rémy Maire che sarà testimone alle sue nozze.

Anche se non ha mai abitato a Parigi, nel 1840, all'età di diciotto anni, inizia la sua collaborazione con J.B.Vuillaume. In questo periodo affina la mano e le stilistiche avvicinandosi a quelle del Dio Peccatte che in quegli anni faceva scuola.

E' probabilmente il primo a costruire archi con l'appoggio del nasetto circolare e non ottagonale, chiamato "appoggio Vuillaume" (vedi foto), e era così stimato da quest'ultimo che gli permise di usare le proprie stilistiche sugli archi costruiti per Lui

Il 18 Agosto del 1849 riceve il grado di Chevalier de la Légion d'Honneur per il suo servizio militare come "Voltigeur", un elite della fanteria leggera, il cui compito era di condurre la battaglia. Gli archi costruiti in questo periodo sono facilmente databili, perché dopo aver ricevuto questo riconoscimento iniziò a timbrarli con una Croce della Legione d'Onore, spesso omettendo il nome.

Dopo aver raggiunto una buona notorietà e stabilità, sposa Marie Anne Grandcolas il 24 Aprile del 1850, che gli darà un figlio. Nicolas Auguste Eugène; archettaio anche lui naturalmente.

Nei primi anni cinquanta conclude la sua collaborazione con Vuillaume, e gli affari vanno talmente bene che è costretto ad assumere personale per far fronte alle molte richieste. Costruisce archi in legno ferro, in serpente e in amourette, tutti montati in alpacca; oltre a quelli in pernambuco, montati in argento.

Nel 1870 il figlio si unì a lui facendogli da assistente, che anche se costruisce continua a timbrare con il nome del padre.

Nicolas Maline muore il 28 Aprile del 1877 all'età di cinquantacinque anni, e la sua opera oltre ad essere un regalo per i musicisti che possono permetterselo, è stata fonte di ispirazione per molti dei suoi successori.

Il carattere

Il tratto caratteriale di Maline, in particolar modo nel primo, è caratterizzato dalla leggerezza. Meno ricercato di J.P.M. Persoit, possiede una serenità più semplice e lineare, ma comunque piacevole.

Anche se sia per le teste che per i nasetti si ispira praticamente per tutta la carriera a Dominique Peccatte; la testa "Col de Cygne" dell'arco fotografato ne è un ottimo esempio, l'armonia delle forme risulta comunque meno aggressiva.

Il nasetto ha solitamente una gola più ispirata a Simon, anche se la lunghezza dell'anello e della paletta somigliano più a Peccatte; diciamo una via di mezzo tra i due.

Mantiene queste linee fino al 1860 circa, dopodiché cercando di seguire i gusti dell'epoca in continua evoluzione, abbassa leggermente il profilo della testa e arrotonda la gola del nasetto. O più probabilmente, visto le condizioni di salute precarie e il gran numero di artigiani che lavoravano per lui, ad un certo punto non è cambiato lo stile, ma la mano chi costruiva. Ma questo non si può dire, e io non l'ho detto.

Nicolas Maline è uno di quegli artigiani che hanno dato un enorme contributo all'archetteria, sia per gli archi che ha lasciato; non sono mai rimasto deluso vedendone uno. Che per le leve dell'archetteria che ha contribuito a formare; Martin e Cuniot solo per fare due esempi noti.

A presto

Paolo.