L'ALTRUI MESTIERE

-Dirottamento-

Pssst! Attenzione...non ditelo a Paolo. So che in questo momento non c'è e mi sono impadronito del suo blog. Fa troppi accessi e la tentazione è stata troppo forte per resistere. Gli frego lo spazio e approfitto per dire quello che mi pare. Sapeste che noia fare sempre il professionista e non esprimere mai un'opinione personale sulle cose della vita. Finché Paolo non torna il blog glielo adopero io. Non lo saprà finché non sarà troppo tardi. Ben gli sta.
Così impara a lasciare la password in un post-it appiccicato sotto la scrivania. Rimetterò tutto a posto e non saprà neanche che sono stato qui...


Nota: contiene concetti vagamente futuristi e una (1) parolaccia.

L'altrui mestiere


Lo diceva Primo Levi parlando della scrittura, lui che era un chimico, e definendola appunto l'altrui mestiere.

http://it.wikipedia.org/wiki/Primo_Levi

Io che Levi me lo sono letto tutto (e ancora mi dispiace di non averlo conosciuto di persona prima della sua morte, ma ancora non l'avevo letto!) vi posso garantire che Primo 'sapeva' la scrittura quanto la chimica (basta paragonarlo a Solgenitsjin per rendersi conto) e cionondimeno egli si considerò sempre un 'chimico prestato alla letteratura'. Perché? Beh, è il paradosso del tecnico. Il tecnico non si considera mai un artista, anche quando lo è. Il motivo è culturale. Quando ti confronti con il progetto, con qualcosa che deve 'funzionare' non pensi mai di star creando qualcosa.

Dici:' porca vacca, questo ponte deve stare in piedi' o 'devo ottenere una distorsione dello 0.5%' oppure 'questo veleno deve ammazzare le zanzare, non le api' o anche 'come trasformo questo pezzo di legno in un arco...' ooops, stavo quasi per rientrare in tema, ci devo stare più attento per la miseria...

...eppure, eppure...

Produci qualcosa che non c'era prima <=>Crei
Creazione->Creatività
Creatività<=>Arte

Cioè anche il mestiere del tecnico contiene due parti: quella creativa e quella potremmo dire normativa.
C'è voluto un sacco di tempo per mettere insieme la bomba termonucleare (o all'idrogeno), perché c'era bisogno di soluzioni creative per far sviluppare la reazione di fissione-fusione prima che l'esplosione facesse a pezzi l'ordigno.

Una volta create delle soluzioni intelligenti per la bomba, la prova pratica (cioè per esempio trasformare Eniwetok in un gruviera) normava quelle valide. Un riscontro inoppugnabile. Non c'è critico più severo della Natura. 'Ci spiace, ma questo ordigno non ammazzerà nessuno. Sei un fallito, assassino da quattro soldi.
Non conosci l'Arte di ammazzare la gente. Non sei un buon tecnico degli armamenti.' Simple as it comes, come dicono i britannici (che anche loro comunque la Bomba dovettero importarla dagli USA).

Ma l'Arte deve suscitare emozioni, si dice. Vero. Non ditemi che 18 megatoni sotto casa vostra vi lasciano indifferenti, si vede che mentite. Questa è Arte ai massimi livelli - l'emozione che può farti evaporare il cuore (e svariate altre parti del corpo).

Ma torniamo ad esempi meno termici. Alzi la mano chi pensa che gli Alinari non fossero artisti. Ma se non avessero conosciuto la tecnica fotografica, sarebbero stati altrettanto artisti? Erano più tecnici o artisti? E il mio gatto è bianco a macchie nere o nero a macchie bianche?

http://it.wikipedia.org/wiki/Alinari

Ancora?

Che creatività c'è voluta ad Einstein per ipotizzare la Relatività Ristretta? Avete un'idea? Ora se qualcuno pensa che la Relatività sia difficile (e non ha mai provato a leggere almeno l'articolo su Wikipedia) gli levo il saluto. Procedete adesso a leggerlo e poi ci rivediamo. Sì, potete saltare le formule, va bene.

http://it.wikipedia.org/wiki/Relativit%C3%A0_ristretta

(tempo necessario a leggere l'articolo su Wikipedia)

La vita di noi tecnici?

Hmmm... avete mai sentito un ingegnere gestionale, seduto al tavolo di un bar, con la birretta in mano, il capello lungo, la camicia sbottonata sul petto (non si prevede che il suddetto sia una donna, altrimenti la camicia sbottonata aggiungerebbe davvero qualcosa), uno sguardo bohemien nell'occhio appannato, la sigaretta pendula dal labbro (diciamo che siamo in Germania e si può fumare nel locale), dichiarare:

...sai, la vita di noi tecnici...

Chi lo prenderebbe sul serio? Quale fascino potrà mai avere un controllore budgetario? Un progettista elettronico? Un operaio specializzato? Un marmista? Un vetraio?

Un muratore?

Ma sì, un muratore. Prendiamo un muratore, dai. Immaginatevi uno di questi professionisti seduto a farsi il cicchetto dopo il duro lavoro, col Ducato parcheggiato fuori dalla birreria, in compagnia di un gruppo di ammiratori che gli fregano i mattoni dal cassone per tenerli come fossero autografi, impegnato a raccontare tutti gli episodi di alta muratura che lo hanno visto protagonista durante la sua carriera.

'Mi ricordo nel 1972, c'era un edificio difficile, un tetto che perdeva, non si capiva proprio da dove. A quel punto provai con l'impermeabilizzante C37...' - e a quel punto il pubblico trattiene il fiato - 'e sapete qual era il problema? C'era una tegola rotta! Ma ora devo andare, la moglie mi aspetta...' e tutti 'no, dai, raccontacene un'altra, ancora una...'

Allora prendetevi questa.

Qualche tempo fa mi capitò di fare realizzare dei lavori murari. L'impresa mi mandò uno (1) specialista muratore con il suo aiuto. Facevano un'ora di viaggio per venire ogni mattina e si mettevano al lavoro tranquilli, ci si incontrava alle pause pranzo e si scambiava due parole. Sentivo rumori venire dal piano di sopra, mazzolate e grattate, e pensavo 'questi spaccano tutto, ci vorranno altri due muratori per rimettere a posto...'

Alla fine della settimana i due salutano e se ne vanno. Rassegnato salgo al piano di sopra per la ricognizione del disastro  e...non era successo niente.

Voglio dire, se si confrontava una foto di prima dei lavori con una del dopo, sembrava che Minerva (dea degli artigiani e dell'intelligenza) avesse incollato il nuovo sul vecchio senza disturbare ciò che era già là.

Ma io sapevo che la stanza era stata un casino terribile, fino a due giorni prima.

Beh, signori, questa era Arte. Una cosa che il Nostro avrebbe potuto raccontare tranquillamente al bar, facendosi il cicchetto suesposto. Solo che, probabilmente, non ci pensa nemmeno. I motivi? Se interpellato probabilmente dirà, sia pure con orgoglio, di essere solo un artigiano.

Come Faussone, operaio montatore:
«Se si escludono istanti prodigiosi e singoli che il destino ci può donare, l'amare il proprio lavoro (che purtroppo è privilegio di pochi) costituisce la migliore approssimazione concreta alla felicità sulla terra: ma questa è una verità che non molti conoscono.»

http://it.wikipedia.org/wiki/La_chiave_a_stella

o anche il protagonista del racconto 'Azoto' del 'Sistema Periodico' ovvero 'tentativo di ricavare un colorante cosmetico dalla cacca delle galline'

http://it.wikipedia.org/wiki/Il_sistema_periodico

...se non è creatività questa!

Alcuni fra 'noi tecnici' sono stati abbastanza geniali da poter diventare dei miti come il grandissimo Ferruccio Lamborghini, per esempio (non ho detto Enzo Ferrari perché era scontato :-), ma questa non è la norma...

 

http://it.wikipedia.org/wiki/Ferruccio_Lamborghini

To be continued....