LA PECE

Questa settimana cercherò di soddisfare le richieste di Claudio; un insegnante di violoncello che dopo aver letto ed apprezzato i post pubblicati qui sul blog, mi ha richiesto di scriverne uno dedicato alla pece; argomento in vero da me trascurato. Caro Claudio, spero di conoscerti al più presto e buona lettura; questo è dedicato a te!

A dirla tutta fino in fondo, noi archettai ci disinteressiamo molto spesso della pece; ma non per pigrizia o superficialità. Il punto è che la pece, o più precisamente "Pece Greca", non fa parte in alcun modo del nostro mestiere, ma di quello del musicista.

Mi spiego meglio. Il M°Navea Vera ed io. ci preoccupiamo di far suonare e funzionare gli archi, cercando di scegliere i materiali, i pesi, e le montature che riteniamo ottimali. L'arco per noi il greep se lo deve portare da casa, e la pece semmai è un coadiuvante. Se l'arco è costruito correttamente e con un buon materiale dalla velocità di propagazione del sono nella fibra molto alta, funzionerà con qualsiasi pece usate. Al contrario se è sfibrato, potrete mettere su anche la colla bicomponente, ma non attaccherà mai.

Quello che possiamo fare noi addetti ai lavori, quando ci troviamo davanti un cliente con un arco sfibrato è consigliarlo, in primo luogo di cambiarlo, ed in secondo di usare una pece più aggressiva; anche se comunque è un palliativo.

Certo non dico che tutte le peci sono uguali, ma  un po come per le corde degli strumenti, sono più una scelta del musicista, che non del costruttore; dipende da suono che volente sentire.

Due parole su Liebenzeller. Questa pece, amata, e a ragione da molti musicisti, per le morbide sfumature che dona al timbro dello strumento, è forse quella che rimane più antipatica agli archettai. Il motivo è molto semplice: non è compatibile con nessun altro tipo di pece, e se quando faccio provare un arco ad un cliente che la usa, mi dimentico di dirlo, e lui la mette sui crini, siamo costretti a sostituirli, perché le altre non attaccano più! A parte questo piccolo problema la Liebenzeller è, anzi era visto che la signora che la faceva artigianalmente in una sperduta foresta Tedesca è andata in pensione, una delle migliori in commercio.

Una valida alternativa può essere costituita da Melos. Pece proveniente dalla Grecia, relativamente giovane, ma dalle buone speranze. E' possibile averla per tutti gli strumenti ad arco, e per ogni stagione; più grassa per le fredde e asciutte, e meno per quelle calde e umide. Tengo a precisare che non ho nessun contatto con Melos e che il mio consiglio è totalmente disinteressato. Se vi va provatela.

Ed adesso rispondo ad un altra richiesta di Claudio, che esasperato dagli archi indegnamente sporchi dei suoi allievi, mi ha pregato di indicargli una soluzione.

Il primo consiglio che posso dare è trovare una pece che non produca molta polvere, di cui la sopra citata è un buon esempio.

Il secondo è un segreto che gli artigiani custodiscono gelosamente del quale ho deciso di mettervi a parte; anche se vi chiedo riservatezza.

PULITELO SEMPRE!!!

Non una volta al mese, ne alla settimana, o al giorno, e non con oli o solventi particolari. Ma tutte le volte che mettete la pece, ed ogni volta che finite di suonare. Mettete un pezzettino di stoffa a cavallo tra bacchetta e crini, e riponetelo nella custodia in questo modo. Tutte le volte che prenderete in mano il vostro arco vi verrà naturale dargli una passatina di straccio, e questo sarà sufficiente a mantenerlo in buone condizioni fino alla visita ciclica dall'archettaio, che se è un professionista eseguirà anche una pulizia approfondita oltre all'incrinatura.

A presto

Paolo.