JOSEPH HENRY; L'ENFANT PRODIGE

"La valeur n'attend pas le nombre des années"! Queste le parole utilizzate dal M°J.F. Raffin per descrivere Joseph Henry che arrivò a Parigi nel 1837 a soli quattordici anni, precedendo di uno il collega trentenne Pierre Simon.

Arco da violino J. Henry argento e tartaruga 1860 c.ca

Nato a Mirecourt da Didier Amable Henry, liutaio e vignaiolo e Agnès Thérèse Bichet il 10 Dicembre del 1823, il giovanissimo Joseph dopo aver eseguito un breve apprendistato nella città natale, a soli quattordici anni raggiunge Parigi.

Ad assumerlo e introdurlo nella professione è Georges Chanot, che pur possedendo una notevole quantità di pernambuco (Dio solo sa quanto ogni archettaio lo invidi!), era principalmente un liutaio e quindi non in grado di insegnargli i segreti del mestiere di archettaio. Forse questo il motivo per il quale pur avendo un talento manuale tra i più grandi di tutti i tempi, non è riuscito a raggiungere il livello stilistico di Dominique Peccatte.

Nella prima metà degli anni '40, anche se non lavorerà mai per lui, inizia a frequentare proprio il laboratorio Peccatte, dove cerca, e come detto riesce, almeno in parte ad affinare lo stile. A testimonianza di questa collaborazione il libro "L'Archet" di Raffin e Millant, riporta la foto di un arco da violoncello modello "col de cygne" con il nasetto di Peccatte e la bacchetta di Henry.

Dopo il rientro di Dominique Peccatte a Mirecourt avvenuto nel 1847, Pierre Simon come ricorderete ne rileva il laboratorio e alla fine del 1848 inizia a collaborare con Henry. In questo periodo è abbastanza frequente trovare archi interamente costruiti da Henry e timbrati Simon. Quest'ultimo, grazie anche ai quindici anni di anzianità in più, assai più scaltro del primo.

Anche se più giovane e sprovveduto, o con minor mezzi a disposizione, Joseph nel 1851 chiude il rapporto di collaborazione con Simon e apre il suo laboratorio in rue Vieux Augustins numero 8, molto vicino a quello di J.B. Vuillaume.

Oltre a continuare la collaborazione con Vuillaume, nata già al tempo di Simon, realizza anche molti archi con nasetto in tartaruga con una decorazione in argento detta "paniers fleuris" per GRAD Frères.

Non si sa molto sugli ultimi anni di vita di questo artigiano. Si trasferì in rue Pagevin e probabilmente continuò a lavorare fino al 19 Luglio 1870, giorno in cui si spense prematuramente all'età di soli quarantasei anni. 

Il Carattere e lo Stile

Purtroppo non possiedo foto di archi neanche di questo autore e quindi vi dovrete accontentare della rete anche questa volta.

Come già detto in precedenza lo stile di Henry è dominato dal influenza di Dominique Peccatte, le differenze maggiori che si hanno con il grande maestro sono principalmente lo sviluppo dello smusso della testina e la lunghezza della paletta del nasetto,

Per quello che riguarda lo smusso, come potete vedere, anche se in questo esempio è particolarmente accentuato, tanto da farmi dubitare dell'originalità della testa, ruota meno su se stesso risultando molto aperto all'arrivo.

Per il nasetto adotta, al contrario di Simon, la classica gola Peccatte, ma complice la minor lunghezza della paletta, invece di far trasparire il ben noto sogghigno sprezzante classico del suo maestro, ottiene un bonario, anche se non spiacevole sbadiglio.

La meccanica è ancora, anche se per poco, quella antica, e i suoi archi possiedono un carattere sonoro concreto e potente, e spesso rivaleggiano se non superano quelli del maestro.

A presto

Paolo.