I TIMBRI A FUOCO DEI PECCATTE

Quando si dice che il caso! Da alcune settimane stiamo cercando di venire a capo del mistero "Kittel", e un mio lettore Statunitense, mi commissiona un post che sembra essere un perfetto bridge di collegamento tra mondi diversi, ma geneticamente vicini.

Marchio a fuoco Dominique Peccatte

Avendo da poco acquistato un arco Dominique Peccatte, il lettore mi chiede di dedicare un post ai timbri utilizzati da questo artigiano. Il motivo per cui mi fa questa richiesta è deducibile dalla descrizione che mi fa del Suo arco.

Il Peccatte in questione oltre ad essere montato in alpacca, ha anche la coulisse fissata con i chiodini invece che con le viti; raro in Peccatte. Probabilmente qualcuno ha espresso perplessità su quest'oggetto e lui cerca rassicurazioni chiedendomi informazioni sui timbri utilizzati da quest'autore.

Parlando di timbri mi torna alla memoria la storia della signora che porta un violino trovato in soffitta ad un ottimo esperto, perché dentro ha visto un etichetta con scritto "Stradivari". L'esperto capisce di avere davanti una persona che niente ha a che fare con il mondo della liuteria, la guarda bonariamente e le dice che l'oggetto in questione è solo un violino Boemo di fine '800. La risposta della signora fu : "Magari lo ha costruito mentre si trovava in vacanza in Boemia!" (storia vera!)

Gli esperti, almeno quelli seri, danno poca importanza ai timbri. Esistono artigiani che hanno dato lavoro a decine di operai marchiando gli archi che producevano sempre con il proprio timbro. L'archetteria Tedesca ne è piena, e anche quella Francese non scherza.

Gli archi si giudicano con altri parametri. I difetti di vista, le soluzioni stilistiche, e parlando di uno come Peccatte; l'inconfondibile carattere.

In oltre i timbri possono portare a errori grossolani. Se vi ricordate lo scorso anno avevo fatto certificare un arco Dominique Peccatte a Parigi, precedentemente attribuito a Pierre Simon. Chi lo aveva erroneamente attribuito a Simon, è caduto in fallo perché l'arco è timbrato "Chanot", e nel libro "l'Archet" (Raffin/Millant) non si fa menzione di nessuna collaborazione tra Peccatte e Chanot. Anche se a leggere bene c'è comunque scritto che Chanot fu testimone al matrimonio di Peccatte insieme a J.B. Vuillaume. Un esperto vero, come il M° Jean Francois Raffin, uno degli autori del libro, lo ha certificato per quello che è, e non per il timbro, ma perché conosce perfettamente la mano e la storia di Dominique Peccatte.

Marchio a fuoco "Paris" di Dominique Peccatte (lato destro)

Parlando della famiglia Peccatte e dei loro timbri, e non volendosi avventurare su un terreno troppo scivoloso, si può dire che all'epoca di Dominique e di Francois, l'usanza di timbrare gli archi non era ancora divenuta un ossessione. Spesso non li timbravano affatto o li marchiavano con il nome del committente, e la qualità di questi oggetti spesso non è inferiore a quelli segnati a loro nome.

Gli archi marchiati da Dominique Peccatte riportano un timbro "PECCATTE" sul lato sinistro della bacchetta e raramente, uno "PARIS" su quello destro. Ma se ne possono trovare anche timbrati Gand, Lupot, Maucotel, Vuillaume, e naturalmente il già citato Chanot.

Per Francois il discorso non cambia molto. Timbra anche Lui con un marchio "PECCATTE" simile se non uguale a quello del fratello almeno fino a quando rimane a Mirecourt, quando si sposta a Parigi nel 1852 raramente aggiunge il timbro "PARIS" sull'altro lato.

Marchio a fuoco Francois Peccatte

Anche Francois, ancor più di Dominique, non timbra tutti gli archi a suo nome, anche perché nel decennio in cui rimase a Mirecourt dette lavoro a otto/dieci operai continuativamente.

Marchio a fuoco "Paris" di Francois Peccatte (lato destro)

Tornato a Parigi si sa che lavorò per J.B. Vuillaume tra il '52 e il '53, di conseguenza si ipotizza che esistano archi di Francois timbrati "Vuillaume" anche se non se ne conoscono.

Per il più giovane dei tre, Charles, rispettivamente figlio di Francois e nipote di Dominique, la storia è più definita.

I timbri che utilizzo furono due. Il primo "PECCATTE A PARIS" lo userà dal 1874 al 1881, anno in cui muore la madre, e in cui tronca definitivamente i rapporti con l'amante di Lei, Auguste Lenoble.

Marchio a fuoco Charles Peccatte 1881 -1918

Abbandonerà questo marchio per quasi trent'anni per adottare un più semplice "PECCATTE" simile a quello dello zio e del padre. Negli archi costruiti da Lui in persona i marchi sono due, uno sul lato destro e uno sul lato sinistro, in quelli di laboratorio solo uno.

Secondo marchio a fuoco Charles Peccatte 1874 - 1881 / 1910 - 1918

Tornerà ad utilizzare il timbro giovanile a partire dal 1910, per segnare gli archi non costruiti da Lui.

C'è da far notare, che oltre ad essere uno degli artigiani più cristallini della storia Francese, in quanto utilizzò timbri diversi per ogni qualità prodotta dal Suo laboratorio, nel 1890 fece pubblicare un avviso sul Bottin Almanach du Commerce in cui affermava di essere l'unico archettaio con il nome Peccatte; probabilmente per arginare il vecchio Lenoble che continuava a farsi pubblicità a Suo nome.

Non avendo in archivio foto di archi Peccatte timbrati, sono stato costretto a ricorrere ad alcune immagini del libro "l'Archet", per le quali ringrazio gli autori.

Approfondimenti :

ARCO DA VIOLINO COLLABORATION PECCATTE - HENRY 1840 - 45 

A presto

Paolo