FRANCOIS LUPOT II; IL CAMALEONTE

Spesso, come accade del resto anche per qualsiasi altra, quando studio i più importanti testi dedicati alla storia dell'archetteria, riscontro alcune strane reticenze; come se non mi stessero dicendo proprio tutto. Più ci si avvicina al periodo storico di Lupot II, più le nebbie si addensano!

Essendo nato nella seconda metà del '700, ovviamente il periodo storico di cui parliamo è, come per Jacob Eury del resto, quello in cui era attivo Francois Xavier Tourte, e forse per colpa della grande distanza temporale, i rapporti tra questi personaggi non sono totalmente chiari. Cerchiamo di capirne di più iniziando da chi era Lupot II.

Nato nel 1774 a Orleans, cento chilometri da Parigi, da Francois Lupot I, liutaio e Marie Touly, inizia a lavorare sotto la guida del padre, e del fratello Nicolas, anche lui liutaio, molto giovane.

Nel 1794, il padre e il fratello decidono di spostare parte dell'attività nella capitale, per incrementare il volume di lavoro e trovare nuovi clienti, e Francois II rimase nella città natale in modo di mantenere gli importanti commerci che avevano.

Orleans, era famosa all'epoca per i suoi tessuti e come ricorderete il pernambuco, era usato fino a quel momento, per ottenere il color rosso porpora. E' un colore molto difficile da ottenere e mantenere, e l'unico modo era usare un materiale che contenesse dei tannini persistenti come quelli del pernambuco, di conseguenza la città ne era piena.

Questione economica a parte, la possibilità di reperire grandi quantità di questo materiale, lo fece venire in contatto con artigiani importanti come Leonard Tourte, fratello del più famoso Xavier.

Nei successivi dieci anni continuò a fare la spola tra Orleans e Parigi, fino a che nel 1804 vi si trasferì, iniziando a lavorare per Leonard Tourte, che marchiò alcuni archi con il suo secondo timbro "TOURTE - L".

Nel 1815, apre la sua attività  in rue d'Angivilliers vicino al Oratoire Saint-Honoré e la sua notorietà inizia a crescere rapidamente.

Alla fine degli anni '30 si interessò molto al nuovo materiale simile all'argento, chiamato alpacca o german silver, e produsse numerosi archi montati con questa lega. Nello stesso periodo, seguendo le linee di Tourte comincia ad utilizzare la coulisse di metallo che protegge l'ottagono del nasetto.

Sempre in questi anni, per onorare le numerose ordinazioni assume il giovane Lafleur, e spesso si trovano archi costruiti in collaborazione con quest'ultimo. Dopo il 1835, anche Dominique Peccatte inizia a collaborare con Lupot II, e dopo la morte ne rileverà il laboratorio, dove fonderà la propria attività e lavorerà per più di dieci anni, prima di cederlo a Pierre Simon e tornarsene a coltivare viti a Mirecourt.

Esiste più di un arco di questo periodo costruito interamente da Dominique Peccatte e timbrato Lupot.

Muore relativamente giovane, sessantaquattro anni, il 4 di Febbraio del 1838 a Parigi.

Lo stile e i personaggi scomparsi

Parlare di stilistica, per un artigiano che ha lavorato agli inizi del '800, è difficile, perché il concetto stesso è nato in quegl'anni, di conseguenza i costruttori si sentivano molto più liberi di sperimentare forme nuove. Si può parlare di carattere, ma anche quello in Lupot non sembra essere così definito; è, come dire, un po schizofrenico.

Per l'ultimo periodo di quest'artigiano, il motivo di questa diversità di mano, oltre che di stile, è abbastanza chiaro. Negli ultimi anni aveva Lafleur come aiutante e anche Dominique Peccatte ha costruito qualche arco timbrato Lupot, prima di rilevarne il laboratorio. E' quindi normale notare in questi archi un diverso gusto estetico e diverse manualità.

La stessa cosa accade però anche per il suo primo periodo; quello in cui non avrebbe collaborato con nessuno, fatta eccezione per i tre anni, dal 1804 al 1807, passati a lavorare per Leonard Tourte, per cui costruiva archi non a suo nome.

La cosa è curiosa perché osservando il lavoro di un suo quasi contemporaneo, Jacob Eury, si può notare esattamente lo stesso fenomeno. I suoi lavori con il passare degli anni si modificano non solo nella forma, ma anche nell'esecuzione. E stranamente le differenze convergono tutte in una direzione.

Anche nella produzione del Dio Tourte si intravedono questi fenomeni, anche se in modo più lieve.

 Perché?

Vi racconto alcuni fatti così come riportati dai testi.

Nicolas Leonard Tourte, apprende le tecniche di costruzione dal padre Nicolas Pierre, le evolve e le trasmette al fratello Francois Xavier, che svilupperà l'arco moderno.

Francois Lupot II, inizia con il padre facendo piccoli lavori di manutenzione, ma comincia a costruire solo ai primissimi del '800, quando incontra Leonard Tourte che gli farà da maestro ( non è riportato che cosa abbia fatto e per chi abbia lavorato tra il 1807, anno della scomparsa di Nicolas Leonard e il 1815 in cui apre la sua attività. Non è improbabile che abbia collaborato con Francois Xavier).

Jacob Eury, essendo figlio di liutaio inizia con il padre, e quando si sposta a Parigi, collabora e studia con Francois Xavier Tourte.

Questa è, in modo stringato l'evoluzione della scuola e dei personaggi più importanti di questo periodo; chi a insegnato a chi, per capirci. Ma ne manca uno, e neanche il meno importante.

 

Vi ricordate Jean Pierre Marie? Leggiamo ancora che cosa dicono di lui Raffin e Millant.

"The bowmaking of Jean Pierre Marie Persoit alongside that of Francois Xavier Tourte represents the pinnacle of an unsurpassed epoch in this domain. Each bow of these two great makers is a quite individual creation."(ndr. P  R S: L'UOMO DEL MISTERO, LA GENIALE UMILTA')

Si sa molto di gente come Eury e Lupot II, e non si sa praticamente niente di Persoit, l'unico altro artigiano della storia dell'archetteria affiancabile a Francois Xavier Tourte!

Non si sa quando abbia iniziato ne chi sia stato il suo insegnante. Si dice che come stile si ispirasse a Lupot II e Eury, ma nei testi dedicati a questi due artigiani non viene citato.

Nei primi anni del 1800, l' 809 per la precisione, abbandona la professione di orafo e inizia a costruire; in questo periodo è registrato come "compagnon de luthier", e va ad abitare a due passi da Tourte, anche se sembra che non abbiano avuto contatti; almeno stando sempre ai soliti testi.

Alcune domande:

Chi è stato il suo insegnante e in quale bottega faceva il garzone?

Con chi, o per chi ha lavorato tra il 1809 in cui ha iniziato la professione e il 1823 in cui si è unito con J.B. Vuillaume?

Per quale motivo tanto mistero sulle collaborazioni e sulla vita professionale di questo Grandissimo, e perché sui testi non si trovano foto di archi attribuiti a lui prima del '23?

Ho alcune risposte a questi quesiti, ma le tengo per me. Posso solo dire che molto spesso mi trovo tra le mani archi di questo periodo che portano il timbro di un artigiano e la faccia di un altro!

A presto

Paolo