ANDRE' PAUL DUGAD; L'INFILTRATO

Ci hanno provato in molti, ma è riuscito a pochi, se non pochissimi. La liuteria e l'archetteria sono due padroni molto esigenti ed è difficile servirli bene entrambi. Tra quei pochi, oltre al nostro caposcuola, Jean-Francois Raffin, diplomato a Mirecourt come liutaio, anche se ha dedicato e dedica la sua vita agli archi, e il mio collega, il M° Daniel Tobias Navea Vera, diplomato sia in liuteria, che archetteria, vale la pena di ricordare uno dei migliori "infiltrati" che il nostro lavoro ha avuto; André Paul Dugad.

Arco da viola André Paul Dugad

A differenza della maggior parte dei suoi colleghi, sia liutai che archettai, André Paul Dugad, non nasce a Mirecourt, ma in quella regione che un tempo portava il nome di Bassa Alsazia, e precisamente nella cittadina di Besancon.

Figlio di Charles Clément Célestin Dugad, commerciante di strumenti, e di Marie Marguerite Renauld, Andrè Paul vede la luce il 9 Gennaio del 1900.

Essendo principalmente liutaio, grazie anche alla conoscenze del padre nel 1920 inizia a lavorare per la Maison Caressa & Francais. Si ferma in questo laboratorio per circa dodici anni, apprendendo oltre alla costruzione anche il restauro e la messa a punto degli strumenti antichi. Peculiarità della scuola Francese, che annovera tra i propri artigiani molti ottimi restauratori, rinomati in particolar modo per le messe a punto.

E' il 1932, quando sentendosi pronto decide di stabilirsi per proprio conto, installandosi in rue de Moscou, nell'ottavo arrondissement di Parigi.

In questo periodo si dedica in particolar modo alla costruzione, proponendo copie di grandi maestri Italiani come Guarnieri del Gesù, G.B. Guadagnini, e Gagliano.

Anni dedicati alla ricerca, oltre che alla costruzione, lo porteranno nel tempo ad ottenere vari riconoscimenti professionali, come la medaglia d'oro all'esposizione internazionale del 1937, e a quella nazionale del 1942.

Nel corso della sua carriera, come già detto, non viene fulminato sulla via di Damasco, ma subisce comunque il fascino irresistibile degli archi. A propiziare questo fedifrago amore è senza ombra di dubbio il collega più anziano, che si unì a Lui dal 1934 in poi.

Il signore in questione altri non è se non Jules Fetique; artigiano veramente sopraffino, da poco sfuggito alle grinfie del suo mentore/padrone. Alla tenera età di 59 anni infatti, il buon Jules riesce finalmente a distaccarsi da Eugene Sartory, per il quale aveva lavorato almeno vent'anni, e congiungersi con Dugad a Parigi, dove rimarrà fino al 1950, in cui va in pensione. Morirà il 9 Ottobre del 1951, godendosela ben poco.

I primi archi inizia a costruirli nel 1938 quasi per gioco e la sua fonte di ispirazione è naturalmente Jules. Mano a mano che prede confidenza con il nuovo legno e i nuovi utensili, la passione cresce, ed inizia a sviluppare un proprio gusto estetico.

Tra il 45 e il 50, le testine in particolar modo iniziano ad essere attratte dalle geometrie antiche della scuola Peccatte. Come si può vedere anche dalla foto di apertura, i profili si alzano e l'impostazione generale della testina è più aperta e rettangolare che nella scuola Sartory.

Sfortunatamente alle stilistiche non seguirono le meccaniche, che rimasero fedeli alla scuola Sartory.

Anche se non smise di occuparsi principalmente di strumenti, in particolar modo violini, continuò a costruire archi anche dopo che l'amico Fetique si ritirò in pensione, rimanendo uno dei pochissimi artigiani capace di lavorare ad ottimi livelli in ambedue le discipline.

Morì l'8 Marzo del 1970; naturalmente con la pialla in mano.

Approfondimenti :

JEAN-FRANCOIS RAFFIN; L'ELETTO 

JULES FETIQUE; L'ALTRO SARTORY

EUGENE NICOLAS SARTORY; IL VELOCIRAPTOR

A presto

Paolo