ALBERT OTTO HOYER; LA PARISIER... E GLI ALTRI!

Capita spesso parlando di archi, ma anche di strumenti, di chiamare gli oggetti per cognome; Peccatte, Tourte, ecc.. Se nella scuola Francese questo può far almeno intuire che cosa stiamo tenendo tra le mani, per quella Tedesca non si può certo dire altrettanto. Prendete gli Hoyer; solo Otto è conosciuto eppure sono un esercito!

Famiglia che fa la sua comparsa nel mondo dell'archetteria Tedesca fin dai suoi albori, alla metà del Settecento, quella degli Hoyer non si differenzia molto dalle altre sue contemporanee, tranne per il fatto che era la più grande di tutti; ovviamente parlando di numeri.

Il primo esponente di rilievo della famiglia fu Carl Adolf Hoyer Sen.. Nato a Markneukirchen nel 1840 viene avviato al lavoro dal padre Christian Friedrich e nel 1865 apre la propria attività.

L'attività progredisce negli anni fino a divenire, nel 1912, il laboratorio più grande di Markneukirchen. In questo periodo l'attività porta il nome di "C.A. Hoyer Bogenfabrik", e ha come amministratore il figlio di Carl Albert che morirà nel '12; Carl Willy Hoyer (1979 - 1955).

La compagnia non si occupava solo di costruire archi, ma vendeva anche strumenti ad arco e accessori. Nel 1945 l'attività chiude forzatamente e Willy, probabilmente con l'aiuto di qualche buon aggancio riesce a scappare  a Brienz in Svizzera, dove fonderà la "Brienz Bogen A.G.", e morirà dieci anni dopo nel 1955.

Parlando dei loro archi, ne produssero in quantità enorme ma di livello medio basso e in oltre l'attribuzione non è semplice dal momento che non solo le stilistiche cambiavano continuamente, ma ne timbrarono anche pochissimi.

Per vedere i primi Hoyer timbrati è necessario aspettare l'avvento di Hermann Albert (1888 - 1974).

Discendente anch'esso da Christian Friedrich Hoyer, apprende la professione tra il 1903 e 1906 a Markneukirchen nel laboratorio del padre Hermann Wilhelm Hoyer (1843 - 1920), dopo di che va a lavorare per alcuni anni da W.A. Pfretzschner.

Nel 1911 apre a suo nome e come già detto, fatta eccezione per alcune piccole forniture a Fritz Wunderlich di Lipsia, inizia a timbrare i suoi lavori.

I timbri che utilizzerà saranno due; un primo HERM. ALBERT HOYER sulla bacchetta, a cui si aggiungerà nell'ultimo periodo lavorativo, quello di un uccello rapace e la scritto HERALTHO sul lato sinistro del nasetto.

Il più famoso della famiglia è naturalmente Otto. Pur essendo molto noto, le informazioni sulla famiglia sono scarse. Discende da un ramo diverso della famiglia, quello di Carl Wilhelm Hoyer (1772 - 1836), anchettaio di cui non si conosce il lavoro, ed è allievo del padre Ernst August.

Dopo alcuni anni di preparazione compie il viaggio più importante della sua vita, che sarà anche  all'origine del suo soprannome. Del 1911 al 1913 si sposta a Parigi per approdare a quello che era considerato, nonostante la giovane età del proprietario, l'Olimpo dell'archetteria Francese; il laboratorio Sartory.

Gli archi

Le stilistiche degli archi di le "Parisier" a chi altri avrebbero potuto ispirarsi se non a gusto Francese del momento. Ovviamente in un primo momento ripropone stilistiche Sartory sia nella testina, che, in particolar modo nel nasetto.

Le testine pur ispirandosi al Francese risentono sempre di un forte influsso della scuola Tedesca, tanto da renderle alle volte difficilmente riconoscibili. I nasetti invece, pur mostrando la loro origine, fanno più chiaramente trasparire le ispirazioni.

Il secondo periodo di Otto è quello in cui sia per le testine che per i nasetti prova ad avvicinarsi alla scuola del tardo Vuillaume. E' in questo periodo che produce alcuni archi con il nasetto con la lente e la micro foto interna; anche questa tecnica introdotta da J. B. Vuillaume.

Le meccaniche di funzionamento utilizzate sia da Otto, che dal resto della famiglia, sono quelle moderne, anche se meno estremizzate delle Francesi contemporanee.

Avendo prodotto veramente un numero oceanico di archi, basti pensare che gli Hoyer sono presenti ancora oggi sul mercato, è difficile attribuire un valore certo ai loro lavori. . Da un punto di vista economico il valore è limitato, ma alle volte si possono trovare oggetti che non funzionano male. Sempre meglio dello stesso livello Francese, che val comunque poco, ma che vi faran pagare tre volte di più.

A presto

Paolo